8-5-2 Le scelte nelle dichiarazioni dei redditi.
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8-5-2 Le scelte nelle dichiarazioni dei redditi.

Sembrerebbe un PIN per sbloccare uno dei vostri apparecchi, si tratta invece delle scelte di destinazione di parte delle tasse, vostre e non solo.

Un breve quadro per scegliere coscientemente. (aggiornamento del post del 2021)

Breve premessa

La scelta è libera e può essere effettuata nella dichiarazione dei redditi, oppure a parte, spedendola direttamente o tramite intermediari, oppure su carta presso un qualsiasi ufficio postale. Il termine è quello di spedizione delle dichiarazioni, per il 2024 il 15 ottobre, se verrà rispettato il calendario.

Quindi, se desiderate piena privacy, potete non rendere noto a chi vi assiste sulla dichiarazione le vostre preferenze. Si tratta comunque di dati sensibili e chi li riceve è vincolato ad uno stretto riserbo.

Le scelte non si escludono: potete esercitarle tutte o nessuna. La differenza è che le prime due (8 e 5) si calcolano sull'IRPEF complessivamente riscossa su tutti i contribuenti, i 2 per mille si applicano solo sulla vostra IRPEF.

Se non scegliete nulla l'importo  dell'8 e del 5 per mille vengono comunque distribuiti sulla base delle scelte degli altri contribuenti, il 2 per mille non viene distribuito ma rimane nelle casse dell'Erario.

8 per mille

Inventato da Giulio Tremonti in occasione del concordato del 1984 per sostituire i versamenti previsti dai Patti Lateranensi a favore del Clero.

Oggi il beneficio è esteso ad altre confessioni religiose che sottoscrivono la convenzione con il Governo italiano.

Per approfondire:

5 per mille

Nato per finanziare le organizzazioni di volontariato, successivamente esteso ad altre categorie. Il voto è unico in tutta la sezione, ovvero non è possibile darlo ad una associazione e contemporaneamente ad un istituto di ricerca. Nota bene: dal numero dei beneficiari si comprende come questa agevolazione sia estremamente dispersiva. Il consiglio è di scegliere solo beneficiari di cui si possano monitorare gli utilizzi o soggetti vincolati alla trasparenza degli impieghi.

Le categorie di beneficiari sono:

  1. ETS (Enti del Terzo settore) iscritti al RUNTS, ONLUS ecc
  2. Ricerca scientifica ed università
  3. Ricerca Sanitaria
  4. Tutela, Promozione e Valorizzazione beni culturali e paesaggistici
  5. Attività sociali del Comune di residenza
  6. ASD (Associazioni sportive dilettantistiche)
  7. Enti Gestori di Aree Protette

La reperibilità degli elenchi dei soggetti beneficiari è un caso di specie della inutile demenza della burocrazia italiota: per averli tutti sotto mano dovete navigare sui siti dei soggetti competenti. 

  1. si trova un poco sul sito del Ministero del Lavoro, competente per il RUNTS (Registro Unico del Terzo Settore)  ed un poco sul sito di Agenzia Entrate (competente per le ONLUS). 
  2. Competente è il Ministero dell'Università, ieri MIUR, oggi MUR, domani chissà
  3. Sito del Ministero della Salute o come si chiamerà 
  4. Li trovate sul sito del Ministero dei beni culturali.
  5. Ovviamente questo è unico, vanno al comune in cui si risiede il primo gennaio del 2024 in caso di trasferimento di residenza.
  6. Sono di competenza del CONI che, unico, si è convenzionato con Agenzia Entrate per la gestione degli elenchi. Gli enti ammessi sono in entrambi i siti.
  7. Altro tema, altro ministero, altro burocrate felice. Elenco su MinAmbiente e qualcos'altro. Gli ultimi elenchi disponibili sono del 2022, ma sembra che dal 2020 non ci siano aggiornamenti sulle aree protette.

Per finire  una chicca: se volete sapere a chi sono andati i contributi del 5 per mille dovete di nuovo navigare i siti dei singoli pusher competenti per la distribuzione. Enjoy. 

Un consiglio pratico: scegliete a lunghezza di braccio, ma scegliete. Se conoscete una non profit,  un ente beneficiario nel vostro comune o quartiere, che rendiconta con trasparenza come usa le risorse del 5 per mille dategli sostegno. Come avrete capito in questo mare magnum oltre che i tonni trovate anche gli squali.

2 per mille ai partiti

Nato dalla riforma Letta del Finanziamento Pubblico ai partiti (DL 149/2013) non è mai decollato. Nelle ultime dichiarazioni consolidate solo il 3% dei contribuenti ha espresso una scelta.

Scorrendo gli ultimi dati del 2023, la parte del leone la ha fatta il PD, con il 30% delle scelte (8,1 milioni di €), seconda Fratelli d'Italia (20% e 4,8 milioni), terzi i 5 Stelle (10% e 1,85 milioni).

Per approfondire: